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Valle Aurina - Il nuovo rifugio Sasso Nero

a Trento

 

Il rifugio Sasso Nero inaugurato in Valle Aurina


In Valle Aurina, alla forcella di Riotorbo ad un’altitudine di circa 3.030 metri vicino alla frontiera con l’Austria, è stato inaugurato sabato 28 luglio il nuovo Rifugio Sasso Nero, un corpo isolato in legno ricoperto di rame che segue il pendio in discesa in un piccolo avvallamento del terreno. Un edificio di sei piani che si sviluppa verticalmente in una punta affusolata la cui forza iconica guida gli alpinisti da ogni direzione. La struttura è parte integrante del complesso programma d’investimenti della Provincia di Bolzano per il risanamento dei rifugi alpini. Il nuovo rifugio, con una volumetria di 2070 mc, è già aperto al pubblico dallo scorso mese di giugno. E' stato costruito in soli 8 mesi nello

standard CasaClima per un importo di 2,97 milioni di euro. Nell’interrato si trovano uno spazio per asciugare vestiti ed attrezzature, i servizi sanitari e locali accessori come depositi, officina e locali tecnici. Ai piani superiori sono collocate le stanze rivolte in ogni direzione a 360° nelle quali possono essere ospitate 50 persone. Nel sottotetto sono disposti gli alloggiamenti per il gestore ed il personale. Il bivacco invernale con 12 cuccette è integrato al primo piano dell´edificio ed è raggiungibile anche dall´esterno attraverso una scala. L’intera struttura è realizzata in pannelli prefabbricati con tavole incrociate di abete rosso e gli interni sono eseguiti in larice non trattato. Anche i mobili per la stube, il bancone, 

 


 

l’ingresso, i dormitori sono realizzati in legno naturale. La facciata esterna è rivestita in rame. L´intera superficie inclinata del tetto verso sud-ovest è coperta da pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica. Anche grazie alla sua struttura molto particolare il nuovo rifugio ha conservato il suo carattere ed ora offre protezione e ristoro agli appassionati della montagna. Il rifugio originariamente è stato costruito dalla sezione di Lipsia del Club Alpino Austro-Tedesco (DÖAV) ed inaugurato nel 1895. Dopo la prima guerra mondiale la struttura è stata espropriata dallo Stato italiano ed ha avuto anche un utilizzo militare. Il rifugio è stato quindi denominato «Vittorio Veneto al Sasso Nero» e dedicato alla sezione di Vittorio Veneto del Cai. A causa delle cattive condizioni la 

 

 

struttura è stata demolita nel 2016 e ricostruita un centinaio di metri al di sopra del sito precedente. Responsabili del progetto sono Andrea Sega, Hans Peter Santer e Wolfgang Obkircher e l’opera è stata realizzata dall’impresa edile Burgerbau GmbH. Il rifugio è un punto di partenza ideale per la salita delle numerose cime limitrofe che superano i 3.000 metri e fa parte delle 26 analoghe strutture di proprietà della Provincia. La Ripartizione provinciale patrimonio nella manutenzione dei rifugi alpini si basa sulle priorità indicate da una commissione di cui fanno parte l’Alpenverein Südtirol Avs ed il Club Alpino Italiano.

 

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